Vittorio Sgarbi replica a Michele Bravi: “Mogol è sacro, scusa se ti ho offeso”

Vittorio Sgarbi ha innescato una polemica su Michele Bravi lo scorso sabato parlando della sua cover di Battisti a Sanremo
La polemica iniziata sabato scorso durante l’ultima puntata di Dedicato non si è ancora smorzata. Vittorio Sgarbi aveva speso delle parole facilmente fraintendibili sull’esibizione di Michele Bravi durante la serata cover. Sgarbi aveva commentato così la sua interpretazione di Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi: “Poi c’era quell’altro, che cantava la canzone di Battisti, che si chiama Bravi, tutto femmina“. Michele Bravi ha prontamente risposto dai suoi canali social, invitando però a non proseguire oltre con la polemica.
Michele Bravi accusa Vittorio Sgarbi di avere giudizi medievali, ecco la sua replica
La replica di Vittorio Sgarbi alle accuse di Michele Bravi è arrivata tempestivamente. Sgarbi è apparso in un video in cui dichiara: “Bravi finge di essere offeso o è offeso dal mio spirito medievale (…) Il Medioevo è stata un’epoca meravigliosa, sono state fatte opere mirabili“. Dopo la frecciatina nei riguardi del cantante, Vittorio Sgarbi si è scusato: “Vorrei scusarmi con lui se non ha capito bene che mi riferivo alla poesia, al testo di Battisti“. Come se non bastasse, Sgarbi ha anche precisato che “Mogol ha scritto un testo che per me è sacro, mi riferivo al testo, non a te”.
Vittorio Sgarbi perplesso dalla scelta di Michele Bravi di cambiare il genere della canzone di Battisti
La creatività di un artista non si dovrebbe mettere in discussione ma Vittorio Sgarbi non ha capito la scelta di Michele Bravi di cambiare il genere e l’indirizzo della canzone. “Che tu dovessi cambiare anche il genere e l’indirizzo nella canzone a una donna mi è sembrato sbagliato” continua Sgarbi “Questa è la mia critica, se ti ho offeso mi scuso“. Per chiudere definitivamente questo malinteso, Vittorio Sgarbi ha anche aggiunto che: “Ho cercato di salvare il testo riconoscendoti maschio, quindi Michele e non Michela e pensando che potessi rivolgerti al femminile. L’omosessualità produce meraviglie, ma non è questo il tema. Il tema era il rispetto del testo“.