Sanremo 2012, svelati tutti i cachet. E la Rai non ci guadagna

Dopo la bufera Celentano, su Sanremo 2012 si abbatte il ciclone dei costi: Vanity Fair pubblica i cachet di conduttori, ospiti e vallette, mentre a Servizio Pubblico si parla di Festival esoso e poco remunerativo per la Sipra. A fronte dei circa 18 milioni di euro spesi, gli introiti ‘reali’ si aggirerebbero sui 10/12 milioni. Ma il Festival – così come gli altri grandi eventi Rai – non devono far guadagnare?
Scorriamo Vanity Fair per fare due conti in tasca a Sanremo 2012.
Gianni Morandi ha percepito lo stesso compenso dell’anno scorso, ovvero 800.000 euro di cachet più 500.000 euro di telepromozioni.
Per Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis i due giorni di ‘sostituzione’ sono valsi 60.000 euro a testa, poco meno del compenso ‘giornaliero’ ottenuto lo scorso anno, quando al termine della cinque giorni sanremese portarono a casa 160.000 euro. In pratica è stato loro riconosciuto lo status di co-conduttrici, come per la scorsa edizione.
Ivana Mrazova, invece, confermerebbe il suo ‘valore’ con un cachet di 30.000 euro complessivi: praticamente in una settimana quello che Belen e Canalis hanno ottenuto in una sera; per dirla alla Celentano, le quotazioni di mercato son queste. Visto che la prima sera era assente e che nelle altre sarebbe stato meglio non ci fosse, in ogni caso non può lamentarsi.
Rocco Papaleo ha guadagnato 150.000 euro, in pratica lo stesso compenso percepito a testa a Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu lo scorso anno. Qui la valutazione di mercato sembra contare poco, piuttosto si va a ‘peso’ o meglio a ‘numero’: comico ‘singolo’ 150.000 euro, duo di comici 300.000 euro. Matematico!
Ma andiamo avanti.
Daniel Ezralow e Franco Miseria sono costati per la loro consulenza/collaborazione in tutto 400.000 euro: l’intero corpo di ballo appena 40.000 euro.
Gli autori sono costati in tutto 340.000 euro (uhm), mentre il regista Stefano Vicario ha chiuso a 75.000 euro, contro i 100.000 ottenuti lo scorso anno da Duccio Forzano (ari uhm).
Celentano, come si sa, porta a casa (o meglio dovrebbe portare, se la commissione etica non annulla il contratto per violazioni al codice Rai) 700.000 euro: diciamo che dovrebbe portarli a casa delle famiglie scelte dai sette sindaci da lui indicati (per una cifra di 500.000 euro) e ad Emergency (200.000 euro).
Ci sarebbero poi circa 30.000 euro di spese a carico della Rai per la sua permanenza a Sanremo: ma a questo punto si tratta di ‘spiccioli’.
La Ipr Marketing, che ha vinto l’appalto delle votazioni elettroniche con un ribasso del 56,16% sulla base d’asta – almeno a quanto riporta il settimanale – ha fatto perdere alla Rai 650.000 euro di introiti pubblicitari per lo spostamento del break tassativo a causa dell’impasse creata col malfunzionamento del sistema all’inizio della prima serata (e che poi ha portato all’annullamento della gara dei Big la prima sera). La Rai sta valutando se indire una causa per rivalersi del danno: la Ipr, intanto, potrebbe dimenticarsi il compenso?
Insomma, il carrozzone di Sanremo 2012 (tra convenzione col Comune e spese ‘vive’) sarebbe costato circa 18 milioni di euro. Il problema, in questi casi, non è quanto ‘esce’, ma quanto ‘entra’: e stando ai conti fatti ieri a Servizio Pubblico da Gianni Dragoni del Sole 24Ore, la Rai ci avrebbe perso un bel po’. E non si guadagna col Festival con cosa intende guadagnare la Rai? Per i conti vi lasciamo a lui.