Quarto Grado, anticipazioni stasera 6 Maggio: i casi Resinovich e Bozzoli

Quarto grado, analisi dei misteri e dei casi piu’ discussi nella puntata di oggi
Torna, come ogni venerdì l’appuntamento con Quarto Grado, la trasmissione di approfondimento e discussione in studio sui casi di cronaca, in onda alle 21:15 su Rete4. Al timone del programma i due conduttori, Alessandra Viero e Gianluigi Nuzzi che stasera si prenderanno una pausa dalle informazioni sulla questione Ucraina per potersi dedicare pienamente a due casi importanti: il giallo di Liliana Resinovich e il drammatico episodio di Mario Bozzoli. Due storie differenti che non trovano pace e che giorno dopo giorno generano continuamente ulteriori interrogativi.
Il giallo di Trieste e l’ipotesi inaccettabile dell’ipotetico suicidio di Liliana
Il seguitissimo programma ideato da Siria Magri, questa settimana farà ancora luce sulla famosa vicenda della donna di Trieste, ritrovata senza vita in un bosco vicino casa, lo scorso 5 gennaio. Nel corso della puntata, verrà trasmessa un’inchiesta che permetterà ai telespettatori di scoprire gli ultimi dettagli in merito a questo giallo che tiene da mesi gli italiani con il fiato sospeso. Gli inquirenti, intanto stanno perseguendo ogni possibile pista per scoprire la verità sulla sua morte, poichè la famiglia di Liliana Resinovich continua a ritenere impossibile l’ipotesi del suicidio. Per loro, non c’è altra opzione: Liliana è stata uccisa.
Tragica supposizione sulla morte dell’imprenditore durante lo sviluppo delle indagini
Nel corso della serata, Quarto Grado approfondirà anche la vicenda di Mario Bozzoli. Si parlerà, infatti, a lungo della sparizione dell’imprenditore di Marcheno (provincia di Brescia), scomparso l’8 ottobre 2015. L’unico imputato al momento, a piede libero, nel processo che si sta svolgendo a Brescia davanti alla Corte d’assise è Giacomo, il nipote di Mario Bozzoli, di 36 anni. Gli inquirenti, si stanno chiedendo da anni ormai, se l’imprenditore possa essere stato gettato in uno dei forni della sua stessa azienda. Le forze dell’ordine, pertanto, non riescono ad escludere completamente questo ipotetico scenario.