Nancy Brilli ha lottato contro un mostro: otto operazioni, una mutilazione

La popolare attrice ha dovuto combattere contro un tumore alle ovaie

Chi ha avuto un tumore, dopo anni, ha diritto all’oblio oncologico alfine di non essere discriminato e poter condurre una vita normale onde evitare di vedersi contratti stracciati e chi ne ha più ne metta. La popolare attrice Nancy Brilli, molto apprezzata dal pubblico italico, al settimanale DiPiù ha ricordato quando nel lontano 1994 le hanno scoperto un tumore alle ovaie e poi nel corso degli anni si è dovuta sottoporre a ben otto interventi chirurgici. Un vero e proprio calvario che non si augura nemmeno al peggior nemico.

Nancy Brilli ha subìto una mutilazione: via l’utero e le tube

Quando si perde un pezzo del proprio corpo è sempre una cosa terribile, ancora di più se a subire una mutilazione vera e propria è una donna, con la sua femminilità ecc. Nancy Brilli ha parlato a cuore aperto di quello che ha dovuto subire dopo che le hanno scoperto un tumore alle ovaie nel 1994. “Mi hanno asportato un ovaio, poi l’utero” racconta lei, “poi l’altro ovaio e le tube”, insomma, una vera asportazione della femminilità di una donna, visto che il tutto riguarda la sua parte più intima. Per fortuna dopo è comunque riuscita a diventare mamma.

Nancy Brilli ha dovuto lottare anche contro il mostro della burocrazia

Come se la vita già di suo non fosse complicata, gli esseri umani hanno deciso di complicarla ancora di più inventando quel mostro che si chiama burocrazia contro cui anche Nancy Brilli ha dovuto lottare, sempre per quanto riguarda il diritto all’oblio oncologico approvato alla Camera (ma non ancora in Senato). Come ha raccontato poc’anzi le sono rimasti segni sul corpo evidenti, ha subito delle vere e proprie mutilazioni, andando a colpire la sua femminilità, ma nonostante questo è riuscita a diventare madre e avere una vita piena dal punto di vista sentimentale.

La popolare attrice conosce bene la sensazione che si prova quando non si ha la possibilità di vedersi rinnovato un contratto di lavoro o ancora un contratto assicurativo. Ora, però, pare proprio che la strada intrapresa sia quella giusta e i malati di cancro, che sono guariti, non correranno più il rischio di essere discriminati e potranno essere considerati come quelli ‘sani’ che non hanno mai dovuto affrontare una tale battaglia contro un male che lascia cicatrici sul corpo e soprattutto sull’anima.