Maria Monsè, sofferenza enorme: arriva la replica alla figlia Perla Maria

La madre di Perla Maria svela un dolore: aborti e interventi di raschiamento
Quando la scorsa settimana è stata resa pubblica la lettera di fuoco di Perla Maria, ovvero la figlia di Maria Mosè, che si lamentava di come fosse ormai una prigioniera in una gabbia dorata, impossibilita pure a prendere i mezzi pubblico come i suoi coetanei, il pubblico è rimasto con il fiato sospeso nell’ attendere la replica di fuoco, che è arrivata, sempre pubblicata sul settimanale DiPiù. In quest’occasione la showgirl ha parlato di una “sofferenza lacerante” nel ricordare quando ha tentato di allargare la famiglia, ma senza successo: “Ho affrontato tre interventi chirurgici di raschiamento molto invasivi”. Quasi sicuramente è per quello che ha paura di perdere sua figlia e quindi la protegge a ogni costo.
Maria Monsè spiega perché vuole che sua figlia prenda solo il taxi
Ma perché Perla Maria non può prendere i mezzi pubblici da sola o in compagnia degli amici, tanto che sua madre è quasi svenuta quando ha saputo che l’aveva fatto? Ebbene lei vuole che sua figlia prenda solo il taxi perché una volta ha accettato di salire in macchina di una persona che solo all’apparenza era professionale, ma poi “voleva approfittarsi di me” ed è riuscita a salvarsi solo perché “mi sono messa a urlare”. Insomma, un’esperienza orribile che non vorrebbe mai che capitasse a sua figlia, che si è ribellata con una lettera di fuoco.
“Hai il tuo primo amore, Perla, ma non bruciare le tappe”: parla Maria Monsè
E sempre la showgirl nonché ex opinionista di Barbara d’Urso ha parlato del fatto che sua figlia si sta vivendo il suo primo grande amore, ovvero il suo primo fidanzato, ed è molto emozionata, ma consiglia di “non bruciare le tappe” e di viversi le emozioni in maniera graduale onde evitare di rimanerne scottata a vita.
Peccato che la figlia non possa andare in vacanza con gli amici perché ha paura che le possa accadere qualcosa di brutto. Ha accusato i ragazzi di oggi di essere troppo superficiali, distratti, intenti solo a guardare il cellulare pure quando attraversano la strada, quindi come fa a essere tranquilla? E poi lei sì che conosce il mondo fuori e guarda i telegiornali, tra donne stuprate, drogate in discoteca e chi ne ha più ne metta. La tragedia è sempre dietro l’angolo e Maria Monsè ha troppa paura per lasciare andare sua figlia. Quindi in chiusura le ha chiesto di tenerle ancora un po’ la mano lungo il suo cammino prima di lasciarla andare da sola.