Maria De Filippi, rivelazione di un ex di Amici: “Come ha fatto a sopportarmi?”

L’ex direttore artistico del talent Giuliano Peparini ha parlato anche di un suo ritorno

Giuliano Peparini, direttore artistico del serale di Amici per tanti anni, nelle scorse ore, ha rilasciato un’intervista al quotidiano La Repubblica. Qui, ha parlato della sua esperienza nel talent, del rapporto con la conduttrice Maria De Filippi e non ha escluso un suo ritorno. Queste le sue parole al riguardo: “Lo rifarei domani. Al di là della stanchezza, Maria mi ha insegnato a lavorare con i giovani. Erano 150 quadri a stagione, alla fine avevo bisogno di ricaricarmi”.

Giuliano Peparini e il rapporto con Maria De Filippi

Nel corso dell’intervista, Giuliano Peparini, fratello dell’ex insegnante di danza proprio di Amici, di cui sono state svelate le squadre in vista del serale, Veronica Peparini, ha poi parlato del rapporto che aveva con Maria De Filippi dichiarando: “Sono un rompiscatole, non faccio vedere le cose prima, non so come mi abbia sopportato. Non mi sopportavo più nemmeno io”. Il coreografo che si è definito perfezionista e insicuro ha poi anche aggiunto: “Quando hai la possibilità di stare vicino a una persona come Maria De Filippi, che ti dà fiducia, puoi solo essere grato”.

Il coreografo ricorda i suoi inizi nel mondo della danza: “In Italia non mi si filava nessuno”

A La Repubblica, Giuliano Peparini ha raccontato di aver dovuto lasciare l’Italia per poter realizzare il suo sogno: “Mi hanno aperto le porte, quando sono andato via dall’Italia qui non mi si filava nessuno”. Il coreografo ha ancora dichiarato: “Magari per il fisico, ero bruttino da piccolo, non che adesso sia bello. Mi vedevo come Edith Piaf, perché era brutta ma cantava bene”. Poi, scrisse una lettera la grande ballerina Paola Cantalupo e prese una borsa di studio all’American Ballet. “A New York in classe ero fiero, l’unico italiano. Poi la Francia, étoile a Marsiglia da Petit”. 

Il fratello di Veronica Peparini ha dichiarato che, oggi, la danza è vista ancora come un tabù per un maschietto che sogna sin da piccolo di fare il ballerino: “Nella mia scuola voglio tanti maschietti, per confrontarmi. So parlarci, so che può essere complicato. I tabù non spariscono in un lampo. Mio nipote ha smesso di ballare per questo”. Poi, ha aggiunto che sono passati quasi 40 anni da quando era piccolo lui  e c’è stata una evoluzione minima. “Che differenza c’è tra tirare calci a un pallone e saltare, imparare i passi? Se c’è la passione, è tutto”, ha concluso.