LOL 2 – Chi ride è fuori, parla Virginia Raffaele: “E’ stata una tortura”

Virginia Raffaele è una delle concorrenti di LOL 2 – Chi ride è fuori: ecco le sue dichiarazioni
LOL – Chi ride è fuori è un format che ha riscosso molto successo nel pubblico, tanto da avere una seconda edizione con un cast a dir poco stellare. Tra i concorrenti di quest’anno vi è anche Virginia Raffaele. Intercettata dai microfoni di Giusy Cascio per Tv, Sorrisi e Canzoni ha avuto modo di raccontare la sua esperienza nel programma in streaming su Amazon Prime Video. In merito al trattenere le risate ha così dichiarato: “Una tortura sottile, sempre in bilico tra un lavoro fisico, per mettere a freno i muscoli del viso e della pancia, e uno sforzo psicologico, di concentrazione.” E ancora sulla sfida tra comici ha affermato: “Intanto è stato bello, dopo due anni di Covid, ritrovarsi in dieci tra vecchi e nuovi amici, tutti in una stanza. Umanamente, è stata un’esperienza importante. E una gara difficilissima.”
LOL 2 – Chi ride è fuori, parla Virginia Raffaele su chi l’ha messa più in difficoltà
Inoltre, intercettata dai microfoni di Tv, Sorrisi e Canzoni, Virginia Raffaele ha confessato chi tra i protagonisti l’avesse messa maggiormente in difficoltà. Le sue parole in merito: “Il Mago Forest. Perché ha una testa meravigliosa, è una fucina di trovate, sa sorprenderti con una comicità di pancia, infantile, potentissima.” E sui colleghi di esperienza ammette che li porterebbe tutti al luna park. Le sue dichiarazioni: “Ma io porterei tutti quanti sul tagadà, perché è un tumulto continuo, un cerchio che ci racchiude insieme in un unico abbraccio.”
Virginia Raffaele svela chi ha patito di più il suo genio comico a LOL 2 – Chi ride è fuori
Infine, Virginia Raffaele, intercettata dai microfoni di Tv, Sorrisi e Canzoni, ha avuto modo di svelare chi secondo lei ha patito maggiormente il suo genio comico nel programma condotto da Fedez, recentemente al centro delle polemiche, LOL 2 – Chi ride è fuori. Le sue parole: “Non lo ricordo. Anche perché io non ‘puntavo’ qualcuno in modo specifico, come succedeva tra Frank Matano ed Elio l’anno scorso, per esempio. Ogni tanto davanti ai miei compagni mi veniva da dire, in romanesco: ‘Oddio, regà, basta!’, c’era un barlume di umanità, non volevo andare ‘dritto per dritto’.”