Sformat di Mariano Sabatini – Che spettacolo, se fosse Daverio a condurre i Menù di Benedetta!?
Pubblicato da Mariano Sabatini Venerdì 18 gennaio 2013

Non c’è pace in cucina. Soprattutto in quella di Benedetta Parodi, l’unica sopravvissuta delle sorelle alessandrine, transfughe da Mediaset, nei palinsesti di La7. Non tanto per i risultati d’ascolto, quanto per gli impegni con gli inserzionisti pubblicitari, che si affollano a piazzare i loro marchi da quelle parti, in una sorta di profittevole product management per casalinghe disperate e no. Ora I menù di Benedetta, dalla cui visione possono trovare giovamento anche i cucinieri più imbranati (per la serie, davvero, se ci riesce la stonatissima e buffa Benedetta…), è piazzato sia in prima emissione che in replica prima del TgLa7 delle 20 e delle 13:30. Il piacere della gola che precede il dovere dell’informazione, di questi tempi più che mai indigesto.
Le evoluzioni e involuzioni del format in questione dimostrano come, per voler far meglio e di più, si rovina quello che si era conquistato. Al passaggio su La7 (da Cotto e mangiato su Italia 1), la Parodina aveva finalmente una cucina ampia, attrezzata, eppure intima. Alla seconda stagione hanno voluto esagerare, nuova scenografia e postazioni per una manciata di pubblico plaudente, alla maniera della Prova del cuoco. Si è perduta, così, quella dimensione due camere e cucinino che ispirava tanta simpatia. Oltretutto non si capisce neppure bene perché ogni tanto da quelle parti arrivino marito e figlie. È uno studio tv o casa di Benedetta?
Ieri è apparso, invece, il critico d’arte Philippe Daverio, così mitteleuropeo e avvolto in variopinti tessuti chic, così fuori tempo eppure a suo agio in ogni situazione. Persino ai fornelli, dove è stato in grado di allestire una succulenta omelette al prosciutto, dando al contempo nozioni pittoriche e di storia della patata. “In cucina la bassa quantità è sempre frustrante”, se n’è uscito, riferendosi alle porzioni e non alla taglia della conduttrice. Una che dovrebbe, per l’entusiasmo che simula dinanzi alle varie pietanze, pesare 70 chili e ne farà sì e no 45. Vuoi mettere, Daverio!? Rubizzo, tondeggiante, onniscente… ha fatto una lezione sul grasso d’oca, amatissimo – abbiamo appreso – in tutta l’Europa dell’est, che i fighetti di MasterChef se la sognano. Sarebbe perfetto per i Menù di Philippe. Ed è… buonissimo! La frasetta di chiusura di Benedetta, altra perdita del vecchio format.