Barbara d’Urso, non è giusto parlare di trash: un collega demolisce Mediaset

Claudio Brachino difende la collega dopo l’addio: “Lei non corrisponde al trash”
Da quando Barbara d’Urso se n’è andata via, marchiata a fuoco dall’editore di Mediaset come colei che ha reso la sua tv trash, ebbene tutti hanno iniziato a parlarne ancora più male di prima. Eppure prima funzionava: i suoi programmi andavano bene, gli ascolti facevano la felicità dell’azienda, tanto che l’avevano inserita ovunque, mancava solo che conducesse il Tg5. Ora invece sembra che tutto quello che ha fatto sia stato bollato come trash. Il suo collega Claudio Brachino, intervistato da TvBlog, la difende: “Lei non corrisponde al trash. Contaminare l’informazione con il linguaggio dello spettacolo non significa fare trash”.
Barbara d’Urso, che bordata a Mediaset dal suo collega: “Non ha fatto le cose in clandestinità”
Tutto si può dire della televisione che faceva Barbara d’Urso anni fa tranne che sia stata d’esempio, educativa o anche solo leggermente divertente: bisogna davvero ricordare quello scempio grassofobico che andava in onda nei suoi salotti? Oppure i caroselli della chirurgia estetica? O ancora il gossip fine a se stesso, i tradimenti dell’ultim’ora e gli insulti? Forse solamente il Prati-Gate è stata una pagina di televisione talmente assurda da fare il giro e diventare un episodio indelebile. “Non ha fatto le cose in clandestinità” rivela Claudio Brachino, “tutti godevano dei suoi ascolti” quindi non è giusto identificarla con il trash a tutti i costi. Anche perché “dentro e fuori Mediaset di esempi trash ne esistono moltissimi”. Intanto l’ex conduttrice Mediaset ha ricevuto un gesto inaspettato.
Mattino 5 portato al successo dalla coppia Brachino-D’Urso: il racconto
Pochi credevano nell’impresa di Mattino Cinque eppure i primi anni Claudio Brachino e Barbara d’Urso facevano ascolti incredibili, da subito il 20-25% di share. Un modello giornalistico, quello di Brachino, che prendeva esempio da quello americano, portato in Rai con Unomattina, il cosiddetto infotainment che significa giornalismo popolare.
Dopo Mattino 5 arrivò Pomeriggio 5, che per molti anni ha dominato, e poi ancora la domenica fino al programma di Brachino Top Secret e poi nacque Quarto Grado, insomma, anni davvero in cui si era in fermento e si aveva la possibilità di raccontare l’Italia in maniera del tutto diversa. Ora si è tornati a un modo di informare classico, più cronaca nera e attualità, meno spazio al divertimento, tanto che si è deciso di inserire come opinionista unica del Grande Fratello una giornalista come Cesara Buonamici. La rivoluzione di Pier Silvio Berlusconi funzionerà oppure si rivelerà un flop?