Santoro rimandato al CdA di domani con una relazione di Cappon. Il giudizio di Costanzo
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Michele Santoro ha incontrato ieri il direttore generale della Rai, Claudio Cappon, che ha voluto delucidazioni sulla puntata di Annozero dedicata a Beppe Grillo del 1° maggio scorso al centro di furiose polemiche. Eventuali sanzioni saranno decise nel CdA che si terrà domani mattina. Intanto, ironia della sorte, Santoro è stato insignito, con Marco Travaglio, Roberto Saviano, Rosaria Capacchione, Lirio Abbate e Peter Gomez, del premio giornalistico “Enzo Biagi“, che verrà ritirato il prossimo 10 maggio a Pescara. Che si prepari una nuova epurazione? In alto alcune delle dichiarazioni che hanno fatto infuriare Vittorio Sgarbi e la Rai.
Ricostruiamo il fatto: la scorsa puntata di Annozero è stata dedicata a Beppe Grillo e al suo V2-Day. Tra gli spezzoni della giornata registrati e trasmessi in puntata anche uno in cui Grillo ha rivolto parole di fuoco al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, definito “morfeo” per aver sonnecchiato di fronte alla legge elettorale (la ‘Porcellum’) che ha resistito anche in questa tornata politica, e all’ex ministro della salute Umberto Veronesi, ribattezzato “cancronesi” per le sue dichiarazioni sugli inceneritori/termovalorizzatori che sarebbero a zero emissioni inquinanti. Rivediamo le dichiarazioni su Napolitano.
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Appena rientrati dal servizio si è scatenata l’ira di Vittorio Sgarbi, ospite in studio con Marco Travaglio, peraltro ‘relatore’ al V2-Day incriminato. I temi su cui poi è andata avanti la querelle tra i due hanno travalicato i confini della diffamazione di Veronesi per affrontare le mille bugie raccontate da Grillo, dal crack Parmalat alle basi Nato, fino ad arrivare all’epurazione di Enzo Biagi che per Sgarbi non c’è mai stata. Rivediamo una sintesi degli ‘scontri’ in studio finiti poi ad insulti di bassa lega.
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Immediate le reazioni del mondo politico e dei vertici Rai. A muoversi tra i primi Claudio Petruccioli, presidente della Rai, che ha accusato senza mezzi termini Santoro di aver fatto “un uso arbitrario e indecente” del mezzo pubblico, umiliandolo. “Michele Santoro ha di nuovo messo il Servizio Pubblico Radiotelevisivo a disposizione di Beppe Grillo – si legge nella nota diffusa il 2 maggio dall’Ufficio Stampa Rai – il quale, dagli schermi della Rai ha rivolto insulti inconcepibili e privi di qualunque giustificazione al Presidente della Repubblica, oltrechè ad una personalità universalmente stimata come il Professor Umberto Veronesi. Il danno, l’umiliazione e la vergogna che vengono al Servizio Pubblico da questi episodi, sono incalcolabili; per la mia funzione e personalmente ne faccio ammenda e prendo impegno – nell’ambito delle mie responsabilità – a fare tutto il possibile per impedire che qualcosa del genere possa ripetersi. A nessuno, quindi neppure a Michele Santoro, è consentito confondere la libertà del giornalista e la responsabilità del conduttore con l’appalto – di fatto – della Tv Pubblica a Terzi che ne fanno un uso arbitrario e indecente. Chi è responsabile di un programma non lo è solo per quanto dice personalmente, ma per tutto quel che, nel programma stesso, avviene; non ci sono ‘zone franche’. Anche Santoro, come tutti coloro che in Rai lavorano e con la Rai collaborano, ha il dovere non eludibile di tutelare la dignità e il prestigio del Servizio Pubblico”.
Secca la risposta di Santoro che ha replicato di aver fatto solo il proprio dovere e il proprio lavoro, portando a casa Rai ottimi risultati (3.685.000, 15,79%) gestendo una trasmissione difficile “che ha dovuto sopportare durante il suo svolgimento insulti e provocazioni preordinate”, ha detto il conduttore all’Ansa.
Nel frattempo si sono mossi anche l’Agcom, che ha promesso un’indagine sulla puntata per verificare che la libertà di espressione non abbia arrecato datto ai diritti inviolabili della persona, con conseguente eventuale richiamo nei confronti di Santoro, e Claudio Cappon, che ha convocato ieri nel suo ufficio Michele Santoro.
Sulla puntata del 1° maggio Cappon presenterà domani una relazione al CdA per verificare eventuali sanzioni a carico del conduttore e della trasmissione. Già nota la risposta di Santoro, che si è detto pronto a prendere atto del documento aziendale e di tener conto delle contestazioni rivoltegli dalla direzione generale della Rai.
Intanto sulla questione è intervenuto anche Maurizio Costanzo con un articolo su Il Messaggero. “A me la puntata di Annozero mi è piaciuta– ha commentato Costanzo – e mi è parso lucido il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Natale, esagerato Sgarbi, intelligente nella reazione Travaglio e così Norma Rangeri. Insomma molti si devono rassegnare: Michele Santoro ha dimostrato da tempo di saper fare questo mestiere“. A dirla tutta Costanzo si è lanciato anche nella difesa di Agostino Saccà, augurandosi che torni presto a lavorare, ma questa è un’altra storia.